Ciao.
Sorpresa! Ti fa strano trovarmi qui, a confidarti le mie vicissitudini attraverso uno schermo impolverato? È molto importante, quindi lascia che ti racconti un po’ di me.
Mi chiamo Andrea, sì, proprio quell’Andrea. Non c’è nulla di spettacolare nella mia vita. Non sono un genio, né un modello di virtù. Sono solo una persona ordinaria, immersa nella normalità della vita quotidiana. Eppure, dietro questa facciata, si cela un tumulto silenzioso, un’oscurità che mi avvolge come un mantello invisibile.
Non chiedermi il motivo di questo abisso che si apre dentro di me, perché non saprei dirtelo. Forse è una combinazione di eventi, di delusioni e speranze infrante, o forse è solo il mio destino, scritto nelle stelle da qualche dio capriccioso. Ma alla fine, credo che sia meglio non cercare risposte che non esistono. È sufficiente sapere che è lì, come un compagno oscuro seduto al mio fianco, anche quando tutto sembra luminoso e sereno.
Ah, già: ti starai chiedendo perché sto contattando proprio te, anche se non ci conosciamo? Forse ti stupirà sapere che io amo la Terra. Ho sempre avuto una passione viscerale per la natura. Fin da bambino, trascorrevo le mie giornate esplorando boschi, spiagge e montagne, affascinato dalla bellezza e dalla complessità del mondo. Ogni albero, ogni animale, ogni fiume rappresentava per me un tesoro da proteggere, un frammento di un puzzle infinito che formava il magnifico mosaico del nostro pianeta.
Quando scoprii l’esistenza del corso di laurea in "Salvaguardia dell’ambiente", sembrò che tutte le mie passioni e aspirazioni si fondessero in una strada luminosa. Iniziai a sognare ad occhi aperti. Mi vedevo viaggiare per il mondo, lavorando per preservare le foreste pluviali dell’Amazzonia, proteggere le barriere coralline dell’Oceano Pacifico, e sensibilizzare le comunità locali sui problemi ambientali. Mi immaginavo in luoghi remoti, circondato dalla bellezza selvaggia della natura, impegnato in una lotta senza quartiere contro l’inquinamento, la deforestazione e il cambiamento climatico. Era la mia via di fuga, la mia speranza di sfuggire alla routine grigia della piccola cittadina in cui ero cresciuto.
Per me, non si trattava solo di una carriera, ma di una missione, di un dovere morale nei confronti del pianeta e delle generazioni future. Sognavo di lasciare un’impronta positiva nel mondo, di contribuire in qualche modo alla salvaguardia dell’ambiente per garantire un futuro migliore per tutti gli esseri viventi.
Avevo lavorato duramente per ottenere una borsa di studio per l’università. Avevo ottenuto voti eccellenti, partecipato a progetti extracurriculari e preparato un brillante saggio motivazionale. Tutto sembrava andare per il verso giusto.
E poi, arrivò la lettera. L’aprii con il cuore in gola, certo di trovare una conferma del mio successo. Ma invece, ciò che lessi fu una fredda riga di rifiuto. La borsa di studio era stata assegnata a qualcun altro. Com’era possibile che ci fosse qualcuno con punteggi più alti, aveva forse raccontato una storia più commovente? Mi ritrovai a fissare il soffitto della mia stanza, immerso in un turbine di pensieri e emozioni contrastanti. La delusione si trasformò rapidamente in determinazione, dovevo sapere la verità.
Decisi di scoprire chi fosse stato il fortunato destinatario della borsa di studio che mi spettava. Iniziai a setacciare il sito dell’università, a cercare indizi su chi avesse ottenuto quel premio al quale sentivo di avere diritto. E poi, quasi per caso, trovai il nome: Giulia Leone.
Era familiare. Ricordai di averla conosciuta qualche tempo prima in una chat dedicata all’ambiente. Avevamo scambiato alcune parole, discutendo di progetti ecologici e di iniziative per la tutela del pianeta. Iniziai a pensare a quale potesse essere stato il suo segreto, come avesse potuto rubarmi ciò che mi spettava di diritto. Aveva per caso una storia più struggente, un fratello disabile, o il padre carcerato? O forse io ero stato incauto a raccontarle i miei sogni e come intendevo realizzarli?
Il mio cuore si riempì di un’amarezza profonda. Mi sentivo tradito, abbandonato da un destino ingiusto che aveva deciso di premiare un’altra persona. Tu cosa avresti fatto, al mio posto?
Mi misi alla ricerca di Giulia nella chat dedicata all’ambiente. Scorsi la lista dei partecipanti, ma il suo nome era come se fosse svanito nel nulla. Provai a cercare tra i vecchi messaggi, ma non c’era traccia di lei. Era come se fosse scomparsa nel vuoto, portando con sé ogni traccia della sua esistenza virtuale.
Mi sentii smarrito e frustrato. Come poteva essere sparita così misteriosamente? Ma avevo ottenuto la mia risposta, era la prova che cercavo: Giulia aveva usato le mie idee per ottenere la borsa di studio.
E così, senza sapere cosa altro fare, decisi di recarmi direttamente all’università.
Il primo giorno di lezione, mi appostai davanti all’edificio, aspettando di vederla comparire. E quando finalmente la vidi, il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Mi avvicinai con passo deciso, la mente piena di risentimento.
“Giulia!” la chiamai, fermandola di colpo. “Dobbiamo parlare.”
Il suo sguardo si posò su di me con sorpresa e confusione. “Scusa, ti conosco?”
“Certo che mi conosci!” replicai, sentendo la rabbia montare dentro di me. “Siamo stati nella stessa chat sull’ambiente. E ora, mi spieghi come hai fatto a rubarmi la borsa di studio che mi spettava?”
Giulia si finse sorpresa. “Non so di cosa stai parlando,” disse con voce ferma. “Io non ho rubato niente.”
“Non ti credo,” risposi con freddezza. “Devi rinunciare a quella borsa di studio, è mia per diritto.”
Giulia mi guardò con la tristezza negli occhi. “Mi dispiace che tu la pensi così, mollami!” disse, prima di girarsi e allontanarsi.
Il mio cuore bruciava di rabbia e delusione. Avevo perso tutto: la borsa di studio, la mia speranza di un futuro migliore, la mia fiducia nel destino. Ma c’era ancora una cosa che nessuno avrebbe mai potuto portarmi via: la mia convinzione di essere l’unica persona al mondo in grado di salvare il pianeta Terra.
E così, ho deciso di agire. Non posso permettere che il mondo continui a girare indifferente mentre il nostro pianeta sta morendo.
Per questo mi sono introdotto nel sito operativo dove sono custodite le armi atomiche, determinato, consapevole del rischio che stavo correndo, ma pronto a tutto pur di far sentire la mia voce, pur di ottenere la possibilità di salvare la Terra. Così, mentre tutti si chiedono come ho fatto a entrare, io sono qui a parlare con te, consapevole che ogni azione ha le sue conseguenze, sia per me che per il destino del mondo.
Da quando mi sono trovato di fronte al pannello di controllo, un brivido di eccitazione e terrore mi sta percorrendo la schiena. Ho il potere di distruggere il mondo intero, di cancellare ogni traccia della nostra esistenza. Ma non è questo ciò che voglio. Non sono un distruttore, sono un salvatore. E se non mi viene data la possibilità di agire, non ci sarà nessuna altra scelta.
Per questo mi sono girato verso la telecamera di sicurezza, sentendo il peso della mia decisione pesare sulle mie spalle. “Se non mi darete la possibilità di salvare la Terra, allora non mi resterà che distruggerla.”
Le mie parole hanno risuonato in tutti i notiziari, vero? Un grido di sfida lanciato al mondo intero. E mentre la mia mano trema sul pannello di controllo, una parte di me spera che qualcuno intervenga e mi venga restituito ciò che mi spetta di diritto. Sono disposto a tutto pur di far valere la mia causa.
Nessuno è intervenuto, allora ho scelto te. Il destino del mondo è nelle tue mani. E io sono pronto ad affrontare qualsiasi conseguenza. Perché io sono l’unica persona al mondo in grado di salvare la Terra, ma tu me ne devi dare la possibilità.
Ti prego di ascoltare attentamente le mie parole. Quello che sto per dirti è di vitale importanza, non solo per me, ma per l’intero pianeta.
Se deciderai di non leggere l’ultimo paragrafo di questo messaggio, allora c’è speranza. La Terra sarà al sicuro, l’ordine del mondo rimarrà intatto e potremo continuare a sperare in un futuro migliore per tutti noi.
Ma se, per qualche motivo, deciderai di proseguire e leggere fino in fondo, allora le cose cambieranno. Il destino del pianeta sarà appeso a un filo sottile, e tutto potrebbe essere compromesso.
Ti prego, rifletti bene sulle tue azioni. La decisione che stai per prendere non riguarda solo me, ma il destino di miliardi di persone e di innumerevoli forme di vita sulla Terra.
La scelta è tua. Spero che tu faccia la cosa giusta.
- Spoiler:
Ok, come desideri, schiaccerò il pulsante. Ero convinto che il pianeta avesse ancora speranza, ma se tu hai deciso così, allora è giusto che venga distrutto. Che il nostro viaggio abbia un epilogo in cui il giusto destino sia compiuto. Addio, Terra.