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Messaggio Da Different Staff Lun Lug 22, 2024 12:53 pm

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Che stress che sei, caro autore, lo so, hai bisogno del mio aiuto, ma non essere assillante. Hai ragione, il concorso scade fra pochi giorni, tuttavia, anche se non partecipi non è la fine del mondo.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Va bene, non serve ripetere questa cantilena per convincermi. Del resto, se mi chiamano “Madre Terra ci sarà un motivo. Anch’io sono affascinata dai volatili, gli unici capaci di staccarsi dalla mia superficie e puntare in alto, verso il cielo. Lo confesso, forse a causa della mia staticità dovuta alla massa che mi caratterizza, sono attratta da tutto ciò che viene definito universo. Ogni giorno il mio pensiero si libra nell’infinito e vaga alla ricerca di ciò che mi sfugge e che magari nemmeno esiste. E quando torna a me lo abbraccio e lo cullo, felice della mia essenza di madre, che accoglie e custodisce anche le mie stesse paure.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Ho capito, basta, con questa nenia, inizio il racconto che riguarda la specie di uccelli da te citata. Però, autore, non ti assicuro nulla sull’esito del concorso, evita di riporre in me speranze vane. Ambienterò la storia a pochi chilometri dalla tua abitazione e più precisamente a Cantello e parlerò a ruota libera: registrami o prendi appunti, come meglio preferisci. A proposito, dovresti assaggiare il risotto con l’asparago bianco tipico della zona: dicono sia una vera delizia. Almeno ti rilassi un po’, con questa storia del concorso sei diventato assillante e insopportabile, ascolta il mio consiglio.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Autore, sei un caso irrecuperabile. Ora ti prego, evita di ripetere la solita frase o mi confondo e la storia perde di credibilità.
Sei mai stato a settembre a Cantello? In questo comune organizzano una importante sagra in cui si svolgono due concorsi ornitologici: uno di bellezza e uno canoro. Ne hai mai sentito parlare?
Durante la festa dell’anno scorso, terminate le premiazioni un certo Nicola Tolde, trentenne nativo di Cantello, figlio di un affermato imprenditore e titolare del più grande allevamento di volatili della Lombardia, dopo avere ricevuto molti premi per la bellezza e l’abilità canora dei suoi uccelli, irride in modo pesante tutti gli espositori presenti. In particolare, infierisce contro un suo coetaneo e concittadino, Luigi Fiore, che con grande difficoltà mantiene la famiglia grazie a dei lavori stagionali in campagna, tra cui la raccolta dell’asparago bianco. Nicola, incurante della presenza di Margherita, la figlia di appena cinque anni, rinfaccia, con disprezzo, le origini contadine del nonno e del papà di Luigi, il quale reagisce sferrandogli un pugno sulla mascella. Quest’ultimo non risponde con la violenza, ma minaccia di sporgere denuncia ai carabinieri e di rovinare la vita a Luigi. Tra coloro che assistono allo spiacevole episodio c’è Gino Spagnulo, un settantenne appassionato di ornitologia. Gino, indeciso su come comportarsi, decide di avvicinarsi al piccolo stand e con grande delicatezza consola prima la bambina, spaventata dalla triste scena e poi il padre, seduto con la testa china sulla tavola in preda allo sconforto.
«Buongiorno, mi chiamo Gino. Questa bellissima bambina è sua figlia, immagino. Mi ascolti, non si lasci prendere dallo sconforto, a tutto si rimedia». Luigi alza lentamente il capo e fissa il nuovo arrivato.
«Piacere, sono Luigi e lei è Margherita. Vorrei tanto essere ottimista, Gino, ma se parte la denuncia sono rovinato. Quando Nicola ha insultato mio padre ho perso il controllo. Alle scuole elementari eravamo in classe insieme e spesso mi provocava. Da piccolo ho sempre subito le sue angherie e forse per questo, ora che ho le forze per difendermi, ho reagito così male. Mi spiace tanto per lei, povera piccola, è rimasta un po’ traumatizzata.»
«Tutto si risolve, Luigi, ne sono certo.»
«Ho fatto una grande cazzata. Ora nessuno mi farà lavorare nei campi a raccogliere asparagi, perché Nicola a Cantello è molto influente. Forse non ha più nemmeno senso proseguire con la passione di mio padre. Venderò gli ultimi uccelli rimasti e mi cercherò un lavoro in fabbrica.»
«No, papà, marroncino è mio!».
«Si tesoro, lui lo teniamo, tranquilla». Margherita è molto affezionata in particolare a un fringuello, il suo preferito.
«Senta giovane, credo di poterla aiutare. Ho in mente una idea un po’ folle, che potrebbe funzionare». Gino, commosso dalle lacrime di Margherita, espone il suo piano. Luigi accetta e anche se poco convinto segue le indicazioni dell’anziano e raggiunge il tavolo del vincitore, impegnato a brindare alla vittoria con un gruppo di amici. Nicola tiene appoggiata la busta del ghiaccio istantaneo sulla parte del viso colpita dal pugno, l’unico modo efficace per limitare il gonfiore.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

«Ciao Nicola, sono venuto a chiederti scusa per la mia reazione e a presentarti una proposta di pace.»

La reazione dei presenti è poco amichevole e alcuni si alzano con intenzioni bellicose verso il nuovo arrivato. Ma Nicola, sollecitato nell’orgoglio, permette a Luigi di esporre la proposta.

«Ho una coppia di uccelli che messi insieme riescono a dare vita a uno spettacolo eccezionale: mentre uno canta, senza muovere il becco, l’altro esegue un divertente balletto. Un mio collaboratore porterà all’esterno della tensostruttura le due gabbie che li contengono e li farà esibire, in tuo onore, davanti a te e a chi vorrà assistere. Nicola, in cambio, ti chiedo di non procedere con la denuncia ai carabinieri.»

Tutti i presenti si guardano increduli e pensano a una provocazione. Poi, quando Nicola inizia a ridere, l’ilarità prende il sopravvento e contagia i commensali.

«Cosa ne pensate cari amici? Mi propone di assistere a uno spettacolo in cui farà esibire un uccello ballerino al ritmo del canto di un uccello muto. Non è meraviglioso? Secondo me questo giovane fa uso di droghe pesanti, del resto è sempre stato un tipo strano già dai tempi delle elementari. Dico bene Luigino, detto pippino? Va bene, accetto qui davanti a tutti, ma a un patto: se lo spettacolo non sarà come da te annunciato, mi cederai i tuoi volatili, compresi i due fenomeni da circo. Prendere o lasciare.»

Luigi, insieme a sua figlia, raggiunge all’esterno Gino, che nel frattempo ha scaricato le gabbie con i due uccellini dal furgone e le ha poste sopra a un muretto.
«Eccovi finalmente. Ciao Margherita, tra poco vedrai uno spettacolo straordinario mai tentato prima. Allora, Luigi, queste sono le due meravigliose creature di cui ti parlavo. Vai a chiamare Nicola e i suoi amici. Io farò partire la registrazione del richiamo della femmina di Manachino, scaricata da internet. Avremo successo soltanto se entrambi i maschi si convincono a iniziare il loro corteggiamento a una femmina che non esiste. È un azzardo ma può funzionare.»
«Sono indeciso, Gino. Se qualcosa va male perdo tutto, anche la stima di mia figlia. Nicola ha accettato la mia proposta a una sola condizione: in caso di insuccesso, dobbiamo cedere tutti i nostri uccelli, compresi anche i vostri due manarini, cioè, mana…. Insomma, Gino, avete capito. Ha senso rischiare?» Intanto, la bambina, incurante delle preoccupazioni degli adulti, è attratta dai due esemplari chiusi in gabbia.

«Oh nonno Gino, che belli questi uccelli. Lo sai che anche noi ne abbiamo tanti? Li cura tutti il mio papà. Ma anche questi cantano bene come i nostri?» Gli occhi verdi di Margherita brillano, i colori sgargianti dei manachini, in particolare delle piume rosse sulle testoline, attirano la sua attenzione. L’anziano si avvicina alla bambina e le sussurra nell’orecchio: «Tesoro, solo uno dei due canta, anche se al posto del becco usa le ali, mentre l’altro è un grande ballerino. Li vuoi vedere all’opera? Ora tuo papà va a chiamare i suoi amici e inizia lo spettacolo.»
Dopo qualche minuto, un gruppo di persone circonda le gabbie.

«Signore e signori, grazie per avere accettato il nostro invito. Ora assisterete al corteggiamento di due stupendi volatili originari del Sudamerica. In mancanza della femmina avvierò una registrazione del suono scaricata da internet, per questo ho bisogno del massimo silenzio». Gino, ottenuto quanto richiesto, avvia la registrazione che per almeno un minuto non sembra sortire l’effetto sperato. Poi, quando ormai Nicola pensa di essere vicino all’acquisizione dei due bellissimi esemplari, come per magia prima il manachino delizioso e poi il manachino capirosso, iniziano la loro serenata lasciando tutti sbalorditi. I presenti manifestano il loro apprezzamento e il loro stupore. Molti iniziano a riprendere con il cellulare. Parte un applauso spontaneo.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Nicola, esaltato dall’esibizione dei due manachini, inizia un’opera di convincimento nei confronti di Gino. I volatili devono diventare suoi, a costo di pagare anche una cifra esorbitante. Nel frattempo, succede qualcosa di inaspettato. Luigi, approfittando della situazione, afferra le gabbie, le carica sul suo pulmino e insieme a Margherita, si dirige, a velocità sostenuta, verso l’uscita del parcheggio. L’azione viene seguita con attenzione dai carabinieri forestali, in presidio permanente nell’area della sagra, i quali intimano l’alt al mezzo.
«Buonasera. Andiamo di fretta? Favorisca i documenti. Inoltre, apra il portellone, dobbiamo ispezionare l’interno del pulmino.»
Alla vista delle gabbie il capo pattuglia ha un sussulto.
«Questi uccellini assomigliano alle foto dei due esemplari rubati la settimana scorsa nella villa dell’Ingegnere Demonte. Ci deve seguire in caserma per una verifica. Avete qualcuno a cui lasciare la bambina?»
Luigi, in preda al panico, balbetta qualcosa di incomprensibile. Una voce, però, risuona nell’aria e cambia le carte in tavola. Gino, seguito a distanza da Nicola, interviene in loro difesa.
«Fermi! Il giovane stava portando le gabbie in caserma dopo essere venuto a conoscenza dell’origine dei manachini. Scusate il fiatone, pochi metri di corsa, alla mia età, sono come una montagna. Allora, dicevamo… Mi sono fregato con le mie stesse mani. Lo sguardo di questa bellissima bambina mi ha sciolto la lingua e ho parlato tanto, direi anche troppo dei miei magnifici manachini e di come ho fatto a ottenerli. Mi presento, sono Gino Spagnulo, l’autore del furto nella villa. Troverete il resto della refurtiva all’indirizzo che vi indicherò. Le mie generalità non credo vi siano sconosciute, esatto? Modestamente la mia fama mi precede. Ora, vi prego, lasciateli andare, meritano un premio, non la galera». Poi, rivolto a Luigi esclama: mi raccomando, pensa alla tua famiglia, non seguire il mio esempio.»
«Veramente io…»
«Luigi, non ti devi giustificare, avrei agito anch’io nello stesso modo. Però sei ancora in tempo per fare le scelte giuste e avere una vita regolare.»
«Basta perdere altro tempo. Prego, potete andare, non vi tratteniamo oltre». Il pulmino riparte, seguito con lo sguardo da Gino, mentre i carabinieri forestali pregustano la possibilità di ricevere una promozione per la cattura del ricercato. Dopo tanti anni, la latitanza dell’inafferrabile trafficante di volatili in via di estinzione è terminata a Cantello. Tutto a causa dell’affetto che Gino, fin dal primo momento, ha provato per la piccola Margherita. La bambina, infatti, assomiglia nei modi e nelle fattezze fisiche alla sua nipotina, che non vede da molti anni.

«Papà, perché portano via nonno Gino? Lui è stato tanto buono con noi.»
«Hai ragione, Margherita, è proprio un bravo nonno, ha messo una pezza alla mia ennesima bravata. Non ti preoccupare, deve aiutare i carabinieri nel loro lavoro, ma un giorno tornerà a trovarci, ne sono sicuro. Tesoro, ora torniamo a casa, la mamma ci aspetta.»

I sapiens sono fatti così, geniali e sensibili, ma anche egoisti e prevedibili, alternano slanci generosi a comportamenti meschini. Talvolta, alcuni con la loro parte spirituale si librano nel cielo e volano, volano, volano oltre il visibile. E io mi diverto a osservarli in tutte le loro manifestazioni, stupita e perplessa a seconda dei casi.

Caro autore, fine del racconto. Ti ha soddisfatto?

Elevarsi con l’anima, come riesce a fare qualche persona, è bellissimo; eppure, sonno convinta che riuscire a volteggiare insieme al corpo deve essere una esperienza ancora più sublime. Guardo sempre estasiata gli uccelli mentre padroneggiano le correnti, effettuano virate improvvise e scendono veloci in picchiata. Che meraviglia! Da loro apprendo sempre tanto. Credo siano le creature più fortunate: le invidio. Oh, come vorrei tanto un paio di ali, in modo da integrare i miei moti di rotazione e di rivoluzione, così noiosi e ripetitivi, con dei movimenti più creativi. Arriverei, ne sono certa, almeno fino agli estremi confini del nostro sistema solare, libera di esplorare una parte dell’universo, senza vincoli e né costrizioni. Del resto, sono un sistema in evoluzione, lo dicono gli scienziati.
Autore, dove sei? Autore? Ha ottenuto quello che desiderava ed è sparito. Sarà andato a scrivere il racconto. Che ingrato, non mi ha nemmeno ringraziato. Comunque, prima o poi inizierò anch’io a viaggiare. Anzi a volare, non solo con la fantasia ma anche con le ali… come gli uccelli.

L’uccellino manachino è un artista tanto carino, canta solo con le ali e se balla non ha eguali.

Lo sapevo, il ritornello continua a risuonare in me, succede spesso anche con le canzoni. Quanta pazienza devo portare con gli esseri umani. Una pazienza di madre.

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Messaggio Da tommybe Lun Lug 22, 2024 9:59 pm

C'è la storia, ma quello che conta di più in questo racconto è la valanga d'amore che arriva al lettore inconsapevole.
Non se l'aspettava lui e non me l'aspettavo io.
A poterlo fare salirei sul primo treno, solo per venire ad abbracciarti.
Grazie, grazie mille, amica scrittrice generosa e buona.
Come vorrei tanto un paio d'ali.
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Messaggio Da paluca66 Mar Lug 23, 2024 10:07 pm

Lo ammetto, sono in difficoltà a commentare questo racconto; parto come sempre dal presupposto che se non avesse rispettato i paletti non sarebbe in concorso ma, d'altra parte, non posso fare a meno di tenere conto, quando si tratterà di tirare le somme, del fatto che per la maggior parte dello svolgimento a raccontare potrebbe essere chiunque.
Molto forte, direi prevalente la partecipazione degli uccelli, senza i quali la storia non esisterebbe.
Il racconto è bello, lo definirei una favola nella quale il tanto "zucchero" si inserisce perfettamente per essere raccontata a dei bambini, come la bellissima Margherita, a mio modo di vedere, vera protagonista della storia.
Scrittura bella, scorrevole, priva di refusi, il racconto scivola via piacevole e veloce; se posso permettermi avrei omesso la parte da "Elevarsi" a "lo dicono gli scienziati".

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Messaggio Da Albemasia Mar Lug 23, 2024 10:51 pm

Una storia a lieto fine, dove l’amore trionfa su tutto.
Curiosa l’idea della Terra che si rivolge all’autore, il quale resta “dietro le quinte” e alla fine lo riprende, come una madre paziente, perché “non ha nemmeno ringraziato”.
Il racconto è permeato di leggerezza e ironia e la morale che emerge alla fine della storia sorprende il lettore con il colpo di scena, dove il buono si rivela essere in realtà un mariuolo e il furbetto viene salvato da uno più “compromesso con la legge” di lui. 
Un modo originale per ottemperare ai paletti.
Interessante la particolarità di questo volatile checanta solo con le ali e se balla non ha eguali”.
 
Segnalo un refuso: “eppure, sonno convinta
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Messaggio Da Susanna Mer Lug 24, 2024 11:06 pm

Primo racconto in commento, ma non in lettura.
Parto dal titolo: alla fine non è banale, considerando il desiderio della Terra di allargare i propri orizzonti svolazzando per l’universo!
Lo spunto per la trama - la particolarità dei Manachini associata alla Sagra degli Uccelli e al furto degli esemplari rari - è interessante (come al solito si impara qualcosa) ma il racconto è un po’ ingessato, forse a causa dei dialoghi non sempre naturali che, con frasi lunghe, gravano sul ritmo del testo. A volte servono, ovviamente, ma qui li avrei spezzettati, lo svolgersi degli eventi lo permette.
Il raccontare della Terra ha poi due stili: nella prima e nell’ultima parte è un dialogare che vorrebbe essere simpatico con il lettore/autore, anche nell’esposizione di come la Terra vive sé stessa; la parte centrale più “racconto”, ma con altro timbro e per il mio gusto personale insieme non decollano.
Quindi: un bel racconto, con tanto di morale e invito all’onestà intellettuale, l'importanza dei buoni sentimenti ecc., ma che andrebbe un attimino aggiustato per renderlo più fluido e dare il giusto peso ai pensieri del Pianeta.
Le mie note:
punteggiatura in alcuni punti ballerina
Madre Terra  - mancano le virgolette in chiusura dopo Terra
Marroncino, se è il nome dell'uccellino, lo metterei in maiuscolo
Si come affermazione va accentato
"sonno" convinta - sono convinata

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Messaggio Da Petunia Gio Lug 25, 2024 6:39 am

Ho trovato simpatico questo racconto e ingegnosa la modalità di aderire ai paletti. La domanda che mi sono posta a fine lettura è: ma un racconto così avrebbe senso fuori dal contest? La risposta è no. Quindi apprezzo moltissimo il lavoro fatto, di sicuro un ottimo esercizio, ma che in una successiva stesura dovrebbe liberarsi dalla gabbia dei paletti per poter volare davvero.
Nella prima parte c’è molto uso del discorso indiretto e la storia fatica a ingranare, poi, con l’aggiunta dei dialoghi tutto assume un ritmo piacevole. Ci sono bei personaggi e una bella storia con tanto di morale peraltro ben calata in un contesto di paese tutto italiano. (Un po’ di campanilismo non guasta). 
Sarà capitato anche a voi di avere una musica in testa dice una vecchia canzone. Il refrain rimasto in testa alla Terra è un’altra trovata carina.
Ho storto un po’ il naso quando parli di staticità della Terra, ma io sono un po’ fissata su questi argomenti per cui non farci troppo caso.
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Messaggio Da FedericoChiesa Ven Lug 26, 2024 4:28 pm

C’era una volta un re, che disse alla sua serva, raccontami una storia, e la storia cominciò.
Che poi la storia la racconti una serva o la Terra non fa molto differenza.
E la storia non mi ha entusiasmato, troppo pervasa di buonismo e con personaggi eccessivamente stereotipati.
Simpatico l’escamotage di rivolgersi direttamente allo scrittore, ma il mio giudizio rimane piuttosto tiepido.
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Messaggio Da Fante Scelto Dom Lug 28, 2024 8:15 pm

Una storia semplice, forse troppo, che pesca da una sorta di atmosfera fiabesca, o novellistica vecchio stile.
Ecco, in questo senso non mi ci trovo con le due illogicità che ho ravvisato nella trama.
La prima è: perché Gino, che ha rubato i due manachini da una villa, li ha portati con sé alla fiera ornitologica?
Non è una mossa molto intelligente, specie da parte di un ladro professionista e scafato, anche e soprattutto se stava cercando di venderli. Fossi stato l'ingegnere proprietario, avrei sicuramente chiesto a qualche conoscente di monitorare la fiera per vedere se i miei manachini fossero saltati fuori.
Addirittura i forestali all'ingresso li hanno subito riconosciuti, per cui...

La seconda è: al di là dell'affetto che Gino può aver provato per la bambina, ma perché proporre una sfida così strana e anche a rischio di fallimento? Potevano esserci mille altri modi più sicuri per provare ad imbonire il bullo ferito.

A dire il vero ho anche una terza perplessità: ma cosa sperava di fare Luigi rubando i due uccellini? Venderli a sua volta? Come avrebbe reagito la già traumatizzata Margherita di fronte a un altro atto poco ortodosso del padre?
E perché prendersi una denuncia per furto dopo averne appena scongiurata una per aggressione?
Okay l'essere impulsivo, ma qui si rasenta il gesto disperato, e forse Luigi non è apparso così disperato da giustificare l'azione.

Mi lascia anche un po' perplesso la carenza di motivi logici per i quali Nicola, già vincitore della fiera, si metta a sbeffeggiare e bullizzare gli altri partecipanti. Si sente un po' la necessità di creare un personaggio cattivo "a tutti i costi".

E pure la scelta di Gino di autodenunciarsi per salvare Luigi.
Come, io ti aiuto a salvarti da una denuncia e tu mi rubi gli uccellini? Ma proprio per affetto verso la bambina era quasi meglio lasciar andare le cose seguendo il loro corso. Un padre che sbaglia così platealmente, facilmente sbaglierà ancora, ma questo è il mio cinismo che parla per me.

Sì, alla fine ho espresso diverse perplessità, che in effetti penalizzano, a parer mio, la storia.
Allo stesso modo, come già rilevato da altri, il narratore non ha davvero molto del pianeta Terra, né nei pensieri che esprime, né nella sua eccessiva umanizzazione, neppure in un punto di vista privilegiato sulla vicenda.

Buona invece la scrittura, su questo nulla da dire, al netto di un paio di refusi e qualche virgola mancante.
Insomma, non sono molto convinto di questo racconto, ferma restando la grande difficoltà di questo step.
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Messaggio Da ImaGiraffe Mer Lug 31, 2024 10:05 am

L'idea è molto interessante, peccato che poi Madre Terra non si comporti da Madre Terra, ma diventi una cronista qualsiasi. All'inizio dice di amare gli uccelli, ma poi durante la storia non commenta, non fa considerazioni nemmeno sui Manachini stessi o sugli altri uccelli. 
Sarebbe stato bello vederla commentare le varie specie.
Per quanto riguarda la storia in sé, è veramente molto, ma molto stereotipata. Sarebbe stata carina se portata all'estremo, ma qui mi sembra che l'autore non abbia voluto osare, e quindi la trama rimane in quel limbo che non le permette di emergere, anche se le potenzialità ci sono.
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Messaggio Da AurelianoLaLeggera Dom Ago 04, 2024 3:17 pm

La pecca maggiore, di questa storia, è nell'introduzione della Terra che si rivolge all'Autore: "il concorso scade fra pochi giorni". 
E questo poco tempo si è sentito.
Peccato perché l'idea, invece, è una delle più originali. Il difficile stava proprio nel farla raccontare alla Terra e tu hai trovato una buona scappatoia. 

Per il resto ci sono effettivamente delle cose che appaiono un po' illogiche, o che andavano forse motivate di più (e quì la mancanza di tempo ha influito, secondo me).
Perché fare quella gara, ad esempio? E altre cose che già sono state dette.

In ogni caso una buona scrittura e una trovata ottima, sono andato a guardare i manachini su Internet e sono davvero fantastici!

Grazie
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Messaggio Da Akimizu Lun Ago 05, 2024 8:08 am

Purtroppo il mio giudizio su questo racconto non è pienamente positivo. Mi è piaciuto l'approccio che ha avuto l'autore e come ha impostato la struttura, con un finto dialogo tra Terra e autore, il vero racconto al centro e delle considerazioni finali. L'unica pecca di questa scelta è la troppa lunghezza delle due parti non dedicate al racconto vero e proprio, che così lo sacrificano e lo rendono quasi un comprimario, io le accorcerei e allungherei il racconto, sfruttando la cosa per dipanare più di un dubbio di trama che sorge durante la lettura e che Fante ha già esposto. Sono proprio questi enormi difetti di trama e di evoluzione psicologica dei personaggi che non mi hanno convinto, c'è davvero bisogno di riprendere tutto l'impianto del racconto. A rileggerci!
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Messaggio Da Arunachala Lun Ago 05, 2024 9:26 am

perdonami ma non riesco ad apprezzarlo più di tanto.
certo, la storia in sé è piacevole, quasi una fiaba, ma non la trovo pienamente adeguata allo step.
il pianeta c'è, ma racconta una storia di uomini, senza essere direttamente in campo.
potrebbe essere una storiella raccontata da chiunque.
ho notato alcuni refusi che, probabilmente ti hanno già segnalato.
alla prossima.

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Messaggio Da Giammy Mar Ago 06, 2024 4:02 pm

Cosa dire di questo racconto? Rispetta i paletti e narra una storia simpatica, anche se i personaggi restano in superficie e faticano a coinvolgere.
La scrittura è buona anche se alcuni passaggi risultano troppo lunghi.
Curioso il finto dialogo tra la terra e l'autore, a mio modo originale, così come il Jingle, la voce assillante dell'autore in cerca di ispirazione e di aiuto.
Il suo creatore poteva osare di più, meno trama e più caratterizzazione. 
Ho visto i video dei due tipi di manachini, davvero carini.
Grazie autore per il tuo contributo.
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Messaggio Da Resdei Mer Ago 07, 2024 4:35 pm

Parto dal titolo: molto bello e mi faceva ben sperare. 
Non che il racconto non mi sia piaciuto, ma le mie aspettative erano diverse e questo è un errore che spesso fa chi legge. Non so se voluto, ma scegliere due nomi simili per i due personaggi principali (Luigi e Gino) mi ha portato in confusione. Pensavo che tra loro esistesse una qualche parentela, anche la bambina lo chiama nonno Gino. La storia è strana, a tratti inverosimile. Luigi è un tipo bizzarro, a tratti furbo, a volte ingenuo. A un certo punto, preso dallo sconforto dice: …ora torniamo a casa, la mamma ci aspetta.

Insomma, luci e ombre per un racconto con grandi potenzialità.  
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Messaggio Da caipiroska Ven Ago 09, 2024 10:03 pm

Un racconto che è molto semplice ma, paradossalmente, difficile da capire.
Questo, a mio avviso, avviene quando la trama di ciò che si vuol dire non è ben pensata e pianificata nella mente dell'autore e così mi sono ritrova a leggere una sequenza di fatti e azioni che, alla fine non portano da nessuna parte.
Non c'è una morale profonda, non ci sono spunti per riflettere su niente, e nemmeno passaggi che mi abbiano particolarmente colpita.
Gli uccelli sono ben inseriti e sono davvero il cardine su cui ruota il testo: molto decentrata invece la voce della Terra che si sente appena e che, dopo aver raccontato i fatti, si dilunga un pò in considerazioni personali che provano a dare un pò di sapore a un racconto altrimenti un pò insipido.
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Messaggio Da Byron.RN Lun Ago 12, 2024 10:56 am

Inizio dicendo che il racconto mi sembra poco equilibrato.
Il preambolo iniziale, la ripetizione ricorrente della frase, mi sembrano solo un di più che non aggiungono niente alla storia, anzi, sottraggono solo battute utili.
I dialoghi poi in più punti mi sono apparsi troppo stereotipati, poco caratterizzanti per i personaggi.
Infine, come ha già ben evidenziato Fante, nella trama appaiono delle incongruenze, i personaggi fanno cose piuttosto avventate che non risultano essere pienamente logiche.
Molto probabilmente tutto questo è frutto di una mancata pianificazione, di un andare a braccio per mancanza di tempo o di un'idea solida.
Ma se così fosse ti posso capire, visto che il mio racconto l'ho buttato giù l'ultimo giorno in tre o quattro ore.
Detto questo, al netto delle criticità e delle incongruenze, è una storia che comunque ho letto con piacere.
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Messaggio Da Achillu Mer Ago 14, 2024 2:27 am

Ciao, Penna.

Secondo me c'è qualcosa che non gira, non tanto nella trama ma nella narrazione. Ho trovato uno stacco da qualche parte che però purtroppo non mi sono segnato e quindi non riesco a evidenziare. La trama ci sta, un po' arzigogolata ma penso che Gino sia un personaggio fatto così. Io la scena finale con Luigi che carica le gabbie sul furgoncino l'ho interpretata come parte del piano, sarai poi tu a confermare o no questa mia intuizione.
La cosa che mi è piaciuta di più del racconto è il rapporto tra i metapersonaggi: la Terra narratrice, il personaggio autore del racconto (che non sei tu) e tu, che sei la vera Penna scrittrice. In questo balletto divertente o metadivertente, il racconto vero e proprio si perde e la narratrice si eclissa diventando una voce anonima, quasi giornalistica in alcuni momenti, per poi tornare alla fine con riflessioni didascaliche che in sostanza non c'entrano nulla con il racconto.
Però è chiaro fin dall'inizio che il racconto è stato scritto espressamente per lo step. Merita di finire in antologia? Probabilmente no. Ma un applauso se lo merita tutto.

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da Gimbo Mer Ago 14, 2024 6:46 pm

Il racconto mi ha colpito per la sua leggerezza e ironia, elementi che riescono a rendere la storia piacevole e coinvolgente. L'idea di far dialogare la Terra con l'autore è originale e aggiunge una dimensione simpatica alla narrazione, con un tocco di ingenuità che ben si sposa con la trama. Tuttavia, mi chiedo se questo racconto potrebbe resistere fuori dal contesto di Pachamama: la storia è quasi intrappolata dai paletti, e penso che una versione libera da questi vincoli potrebbe davvero spiccare il volo. I personaggi sono ben caratterizzati e la morale, anche se semplice, emerge in modo efficace. Un racconto piacevole che, con qualche aggiustamento, potrebbe diventare ancora più incisivo.
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Messaggio Da Molli Redigano Ven Ago 16, 2024 3:27 pm

Scrittura ottima direi. Il fatto di aver tirato in ballo direttamente il concorso e i suoi famigerati paletti, non mi ha disturbato, anzi lo trovo coerente con quanto letto dopo, con la storia vera e propria. Una maniera diversa di incanalare il racconto verso il narratore e i paletti richiesti. Non male.

Come già notato da molti prima di me, questa è una storia di sentimenti, non soltanto tra umani, ma anche verso gli animali. Ma si può voler veramente bene agli uccelli tenendoli in gabbia? Secondo me no. Lo stesso vale per gli zoo o i parchi tematici. Opinione mia, s'intende. 

Detto questo, non posso giudicare il racconto in maniera negativa perché ci sono uccelli in gabbia e non mi piace. Ho letto un testo molto particolare che ci racconta una storia di tutti i giorni. Ha sorpreso anche me chi fosse veramente nonno Gino, non me lo aspettavo. Tuttavia, non riesco proprio a vederlo come un "criminale".

Grazie e Buone Vacanze!

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Messaggio Da Hellionor Ven Ago 16, 2024 5:07 pm

In questo racconto ho apprezzato poco i riferimenti al concorso, un escamotage che non mi ha convinta
La storia è piacevole e si fa leggere, anche se non mi ha entusiasmata.
Ho trovato tutto il racconto un po' sbilanciato, e anche il finale che appesantisce un po' tutto.
Non mi ha convinta.
A rileggerti
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Messaggio Da vivonic Sab Ago 17, 2024 4:52 pm

Questo racconto mi ha lasciato di buon umore: è un testo che si legge sorridendo, che ha il pregio di non prendere poi troppo sul serio i concorsi, i paletti e tutto ciò che vi gira intorno. Forse questo è ciò che allontana dai punti, però.
In una questione meramente concorsuale, è difficile premiare con i propri voti un racconto così semplice, eppure così simpatico. E questo un po' dispiace.

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Messaggio Da Giammy Sab Ago 24, 2024 6:23 pm

Ringrazio Molli per la sua preferenza. Essere apprezzati e "compresi" da qualcuno fa sempre grande piacere.
Il mio racconto è nato appositamente per questo step. Va considerato unico, dal principio alla fine. I comportamenti dei protagonisti sono volutamente "assurdi", così come quello dell'autore, che prima assilla la terra per convincerla e poi sparisce. In fondo gli esseri umani sono così, incoerenti, istintivi, egoisti, sorprendenti, generosi. La narratrice li osserva e li confronta con gli uccelli, creature speciali per la loro capacità di volare e non solo. 

Vorrei spendere due parole per i commenti, molti sono riusciti a spegnere momentaneanente il mio fuoco interiore. Certo, c'è il clima della gara ma l'approccio di molti mi ha deluso, scusate la sincerità. Siamo tutti autori amatoriali, uniti da questa bella passione, mi aspettavo critiche più costruttive. Quando mi approccio a un racconto cerco di non rimanere in tribuna a giudicare da lontano ma provo a entrare all'interno della storia per farmi coinvolgere e cerco tutti gli aspetti positivi. Solo in un secondo momento rilevo i passaggi meno convincenti perché non sono il mio focus. A mio parere nessuno è chiamato a fare il correttore di bozze in questo contesto perché siamo tutti sullo stesso piano. Poi ci pensa la classifica a mostrare il lato implacabile. Tutti noi dedichiamo tempo, passione, energie, per questo è necessario avere rispetto e anche un po' di sensibilità che non guasta mai. Non credo che lo scopo ultimo sia di demotivare le persone, anzi... Se così fosse ho sbagliato posto, chiedo scusa. Le critiche sono la benzina per la crescita ma se leggo commenti basati solo sugli aspetti negativi mi abbatto e un po' mi arrabbio. Ad esempio, perché solo qualcuno ha evidenziato gli aspetti non presenti in altri racconti? Mi riferisco al coinvolgimento indiretto dell'autore, al jingle ossessivo, al fascino dei due uccellini che sono davvero unici per le loro qualità. Grazie a coloro che hanno evidenziato questi aspetti.
Mi scuso per questa mia filippica, chiedo solo un atteggiamento e un approccio diverso verso tutti i testi, in particolare verso quelli che non incontrano i nostri "gusti" a una prima lettura. Tanto poi, ripeto, ci pensa la classifica a premiare chi è così bravo da emergere.
Prenderò comunque nota dei vostri appunti, preziosi a prescindere.
Grazie.
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Messaggio Da Giammy Lun Ago 26, 2024 1:32 pm

Se avessi le ali 20240810

Ecco la locandina della sagra. Mi piacerebbe trovare veramente nonno Gino e Margherita...
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