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1Nero come il diavolo - Albemasia Empty Nero come il diavolo - Albemasia Lun Nov 04, 2024 10:05 am

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La recluta osserva il soldato in piedi davanti alle latrine: l’uomo ha la testa fasciata e le sopracciglia bruciacchiate. Da sotto la fasciatura piena di macchie spunta una vecchia cicatrice che gli disegna un ghigno sghembo; quel viso glabro e gonfio lo fa somigliare a un bambino invecchiato dall’aria stupita. Sta contrattando con un caporale per una sigaretta.
«Mezza gavetta, niente di meno», esclama con voce ferma il soldato con la faccia da bambino vecchio, accompagnando le parole con un cenno risoluto della mano.
«Per mezza gavetta ne voglio almeno tre,» gli fa eco l’altro, per niente intenzionato a cedere. «Lo so che le hai fregate a un soldato morto».
La recluta distoglie lo sguardo; darebbe chissà cosa per una sigaretta, ma non ha intenzione di cedere il suo rancio. La fame è sempre in agguato. Anche se la gavetta è riempita solo di brodaglia e il pane è ammuffito, non se la sente di scambiare nemmeno una cucchiaiata di quella sbobba per il lusso di un’altra sigaretta. L’ultima gli è costata un paio di calze di lana che gli aveva spedito sua madre e, ora che il freddo non lo abbandona mai, rimpiange quello scambio; una sigaretta può valere più della fame e del freddo?
Come se non bastasse, il terreno della trincea è fangoso perché ha piovuto fino al mattino, perciò il giovane decide di starsene al riparo e distendersi sulla branda. Prima di essere arruolato pensava che i momenti più terribili fossero quelli del combattimento corpo a corpo, sotto la minaccia costante delle baionette nemiche o delle mitragliatrici. E invece in quei lunghi mesi ha imparato che il primo nemico da sconfiggere al fronte è l’attesa. Attesa e noia sono come sirene che si aggirano a braccetto per i cunicoli, cercando di sedurre i poveri soldati come lui.
Un boato assordante lo sorprende. Con il cuore in gola la recluta si ritrova sbalzata giù dalla branda e per pochi istanti resta immobile sul pavimento. Poi lentamente riesce a mettersi in piedi e, barcollando, cerca di precipitarsi verso l’uscita. Nello stretto passaggio è un via vai di soldati che corrono e si scontrano, mentre un sergente sbraita ordini. Nella calca, lo urtano violentemente facendogli volare via l’elmetto; lui impreca e si china per agguantarlo. Se lo calca di nuovo in testa e segue la luce vorticante di polvere che filtra dall’ingresso, quando un fragore molto più potente del primo lo investe in pieno, scaraventandolo a terra, sotto una pioggia di roccia e terriccio che lo ricopre, lapidandolo.




È notte fonda, una notte senza luna, nera come la pece. Nel silenzio profondo si ode un gemito: la recluta apre gli occhi e resta in ascolto. Una fitta lancinante gli esplode nel cervello e il gemito si fa grido. Riconosce allora la propria voce con la lucidità del dolore e fulminea si fa strada in lui la consapevolezza che la notte in cui è precipitato non è che il buio della trincea che gli è rovinata addosso, seppellendolo vivo. La paura e la disperazione gli montano dalle viscere, risalgono nel petto e erompono dalla gola in un urlo straziante.
I singhiozzi che ora gli scuotono le membra rimbalzano contro le rocce che lo tengono schiacciato a terra, mentre le lacrime gli scivolano sul volto e vanno a morire sulla polvere acre che gli fa da guanciale.
Nel silenzio denso qualcosa di caldo gli sfiora la mano e zampetta via; lui ritrae il braccio scattando a sedere, ma il movimento gli restituisce una nuova fitta di dolore che si irradia dalla gamba destra. Con trepidazione fa scivolare una mano tremante sulla coscia per verificare lo stato della gamba, ma la mano si arresta appena sotto il ginocchio. Un blocco di pietre e terriccio gli pesa sulla gamba maciullata. La scoperta della ferita ne amplifica il dolore.
Improvvisamente gli torna alla mente il vecchio accendino da cui non si separa mai, un po’ per scaramanzia e un po’ perché gliel’ha regalato il padre prima di arruolarsi; per fortuna ha sempre resistito alla tentazione di barattarlo con delle sigarette. Freneticamente si fruga la giacca della divisa nella speranza di non averlo perso durante l’esplosione. «Ti prego, ti prego…» supplica a fior di labbra e quando con la mano ne riconosce il rigonfiamento all’altezza del taschino, un abbozzo di sorriso gli si affaccia sul volto.
Le mani gli tremano mentre cerca di accenderlo, ma le dita sono intorpidite dal freddo, il metallo lucido gli scivola via e l’accendino cade con un tonfo nella polvere.
«Merda!», impreca il giovane. «Merda, merda, merda!»
Il cuore gli martella in petto e riprende ad ansimare, ma l’aria fatica ad arrivargli ai polmoni. Lo spazio ristretto in cui giace racchiude appena una sacca d’aria che sta per esaurirsi. Un’ondata di panico lo assale, ma lui cerca di dominarla.
«L’accendino… devo recuperare l’accendino.»
Comincia a perlustrare minuziosamente il terreno intorno, nella speranza di avvertire il freddo del metallo sotto le dita, quando improvvisamente col braccio urta contro un oggetto metallico che ruzzola poco lontano. Questa volta la recluta non si fa trovare impreparata e, indovinando la traiettoria dell’accendino, ne anticipa la fuga, afferrandolo prima che rotoli al di fuori della sua portata.
«Ah, preso!» si rallegra il giovane, dimenticando per una manciata di secondi il dolore e la paura.
Porta l’accendino davanti a sé e con la massima cautela aziona il meccanismo per l’accensione. Il primo tentativo va a vuoto.
Riprova una seconda volta, ma niente.
Una goccia di sudore gli cola dalla fronte e gli finisce nel collo, impastandosi con la polvere di cui la pelle è ricoperta. La recluta sbatte le palpebre e respira a fondo.
Riprova: finalmente una fiammella compare davanti ai suoi occhi che, ormai abituati al buio, restano abbagliati per diversi secondi.
Il giovane soldato allontana la fiamma il più possibile dal viso e cerca di scrutare lo spazio nero che lo circonda, ma quello che vede lo getta nello sconforto: la volta della trincea è completamente crollata e entrambe le sue gambe scompaiono sotto i detriti. A un paio di metri, sotto un mucchio di assi crollate, intravede spuntare il lembo impolverato di una divisa.
«Ehi amico, mi senti?» urla, ma non ottiene nessuna risposta.
Sposta il braccio cercando di fare più luce e all’improvviso nota qualcosa, come un riflesso biancastro vicino alla divisa. Si mette a sedere per vedere meglio e, nell’avvicinare la fiammella, riconosce una fasciatura da cui spunta un ciuffo di capelli grigio di polvere. Ha già visto quella fasciatura e quel volto sotto le bende. Riconosce il soldato che prima (ma prima quando? Quanto tempo è passato?) davanti alle latrine cercava di barattare una sigaretta. Una miserabile, merdosa sigaretta! E ora eccolo lì, con la faccia blu e un occhio che gli è schizzato fuori dall’orbita. Un ratto lo sta rosicchiando.
Allontana bruscamente la luce della fiammella dalla scena per non essere costretto ad assistere a quello scempio, ma proprio in quel momento avverte una fitta improvvisa al piede destro.
Istintivamente porta la luce davanti a sé, ma la montagnola di detriti gli impedisce di vedere bene.
«Ahi!» un’altra fitta, questa volta più forte, tanto che per poco non gli cade l’accendino.
«Ma cosa diavolo…?»
Avvicina il più possibile la luce alla gamba, provocando un fuggi fuggi di code bigie che si rifugiano nell’ombra, pronte a tornare all’attacco non appena la loro preda avrà abbassato la guardia.
«Bastardi! Andate via!» urla il soldato, scagliando una pietra contro le bestie che lo stanno divorando vivo, ma subito dopo lascia ricadere il busto tra la polvere del suolo, esausto.
All’improvviso gli pare di udire un rumore indistinto al di là della frana e scatta a sedere tendendo le orecchie. Mentre trattiene il respiro, sente chiaramente una voce provenire da fuori e il cuore fa un balzo per il sollievo: stanno venendo a salvarlo!
«Ehi, sono qua!» urla, mentre lacrime di gioia gli rigano il volto. Ma quando i soldati giunti in soccorso gli rispondono, un brivido gelido gli attraversa la schiena: sono italiani!
No, no no! Il nemico ora sta spostando le pietre in cerca di un varco per stanare i superstiti e il giovane sente le voci che si esprimono nell’idioma detestato farsi sempre più forti. Cerca disperatamente di liberare la gamba imprigionata, ma il tentativo gli strappa un urlo e questo sembra mettere ancora più foga nell’opera dei soldati. Ora una luce si fa strada tra i detriti e la recluta si ripara gli occhi con le mani. Non appena scorge un uomo in divisa che brandisce un lanciafiamme, urla in preda al terrore: «Schwarze teufel
In un lampo la luce accecante lanciata dai famigerati “Diavoli neri” italiani lo avviluppa divorandolo. Mentre il fuoco la consuma, la sagoma inchiodata a terra si divincola in un’agonia straziante.
In mano stringe ancora il piccolo accendino di ottone.

2Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Lun Nov 04, 2024 8:57 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Scrittura ottima, dove l'unico refuso che ho trovato leggendo è la T minuscola di Teufel.
Mi è piaciuta la lettura di questo racconto, ma credo perché stessi aspettando le caratteristiche di uno dei due generi che, invece, impietosamente non giungono mai.
Per un concorso a genere vincolato, non è un punto di forza, purtroppo...
Il racconto mi è piaciuto e l'ho letto volentieri, ma non c'entra con questa edizione della Folgore Very Happy


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

3Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Lun Nov 04, 2024 9:05 pm

The Raven

The Raven
Admin
Admin

Ciao Albemasia!
Ho avuto sentimenti contrastanti leggendo il tuo racconto: per la prima metà, mentre scorrevo il testo, pensavo: "non mi pare horror". 
E infatti horror non è (da definizione, per essere horror, il racconto deve avere una componente sovrannaturale), ma sicuramente è un buon lavoro del genere del terrore (alla Edgar Allan Poe, per capirci). Quindi, vedi il mio Nickname, ho apprezzato molto la seconda parte del racconto.
Tra l'altro, scritto bene.
Very Happy


______________________________________________________
IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.


REACH OUT AND TOUCH FAITH!                                                                                               Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
                                                                                         del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.

4Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Lun Nov 04, 2024 11:01 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Concordo con chi mi ha preceduto: il racconto è veramente ben scritto e si legge agevolmente.

La mia impressione a caldo, pur apprezzando la trama e anche l'idea, è che questa tua folgore abbia creato una grande suspence, soprattutto dopo l'esplosione che seppellisce la recluta sotto le macerie della trincea, ma che questa tensione palpabile sia distante dai generi proposti.

5Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 6:23 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao  @Albemasia, complimenti per l’ottima scrittura. Il racconto, per quanto attiene il genere richiesto da questa folgore, si riscatta, ma non troppo, nella parte conclusiva. Certo ciò che descrivi è terribile e terrificante ma rimane una scena di guerra. In una scena di tale tipo, come lettore, ti puoi aspettare anche questo genere di atrocità (purtroppo) e l’effetto “diavolo” rimane solo un nome.
Ma il racconto è ad alta tensione ed è ben scritto quindi, complimenti!

6Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 7:30 am

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Ottima incipit e scrittura pulita. Alcune descrizioni sono di ottimo livello e mi hanno fatto apprezzare le scene.
Però la scena madre ho faticato a comprenderla. Se il protagonista è stato scaraventato a terra, sotto una pioggia di roccia e terriccio che lo ricopre, come fa a respirare, muovere il braccio, prendere l’accendino e addirittura illuminare l’area?
Cara Albemasia, so che nella tua testa è tutto chiaro, però da lettore medio fatico a fare incastrare tutte le informazioni fornite.
Detto ciò, è comunque un buon lavoro, complimenti.

7Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 10:41 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Da un lato il racconto mi esalta, mi piace il tema, trovo coraggiosa la scelta e l'atmosfera creata funziona.
Dall'altro, non mi trovo con il genere horror, che ha altri dettami. Per stare nella tipologia, mi sarei concentrato sui ratti: erano l'ingrediente giusto. C'è un film di qualche anno fa, mi sfugge il titolo, che descrive le vicissitudini di una squadra di soldati inglesi intrappolati in una serie di trincee "fuori dal tempo", braccati da un'entità demoniaca. Uno di loro, ferito alla gamba e privo di sensi, viene trovato mutilato da un'orda di ratti nascosti sotto la sua coperta, e pensavo che il racconto stesse andando in quella direzione.

In secondo luogo, non mi trovo con la descrizione della scena. Le trincee erano poco più alte di un uomo, in media, non sono riuscito a capire come ha fatto, crollandogli addosso, a crearsi una sorta di minuscola grotta, o anfratto, nel quale il soldato può alzarsi a sedere e muoversi. Forse era dentro la casamatta? La descrizione però suggerisce il contrario.

Ultima nota, da storico, riguarda la scelta dei Diavoli Neri, che fanno parte del reparto della Folgore (motivo per il quale credo che tu li abbia scelti).
Il fatto è che non mi risulta che questa unità esistesse ai tempi della Prima Guerra Mondiale, dove la storia sembrerebbe ambientata. 

Insomma, mi ha esaltato la scelta del soggetto, sarebbe stato un fantastico short storico a tema forte, ma non riesco a sentirne la componente horror, solo un vago sentore per la sorte del malcapitato.

8Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 10:49 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Bello questo crudele racconto di trincea, immagino ambientato sulla linea del fronte italo-austriaco. Per certi versi mi ha ricordato Niente di nuovo sul fronte occidentale, certo, la guerra non è la stessa, ma rimane sempre la stessa fanghiglia inumana. Come rimane l'ottima scrittura, innegabile direi. Il genere non è centrato a dovere, anche questo è innegabile, ma la tensione è alta e la scena dei ratti è terribile (avrei spinto molto di più qua) inoltre avrei acuito il senso di claustrofobia, durante la lettura pareva comunque trovarsi in una camera piuttosto ampia, avrei evitato, meglio inserire un senso di "seppellito vivo", movimenti stentati, detriti in bocca e sugli occhi appena accenna a muoversi. Invece la recluta addirittura si mette a sedere. Comunque, a parte questo, che sono appunti solo per questo concorso non in generale, il racconto è ottimo.

9Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 10:25 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo è il tipo di racconto che se avessi avuto tempo avrei scritto per questa Folgore, incapace come sono anche solo di pensarlo un horror!
Un thriller psicologico claustrofobico con tensione crescente e il ribaltamento degli schemi classici per cui quella che dovrebbe essere la liberazione (stanno scavando per salvarmi) diventa fonte di terrore e, alla fine, di morte e con gli italiani che non sono i protagonisti positivi ma il nemico.
Credo di poter dire che questo racconto è l'unico vero thriller di questa folgore (almeno per me) e questo non può che essere un valore aggiunto in mezzo a tanti horror o pseudo horror.
Molto bella la scrittura (ma da te, ormai, non mi apsetto nulla di meno) in gardo di far "vedere" al lettore la scena perfettamente nonostante il numero esiguo di caratteri a disposizione e, soprattutto, di raccontare un racconto fatto e finito in 8.000 battute soltanto: non ci sarebbe stato bisogno di nulla di più.


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Nero come il diavolo - Albemasia Badge-3

10Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mar Nov 05, 2024 11:33 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Dal titolo mi aspettavo qualcos’altro, più horror che non il Thriller, anzi un thriller con una forte connotazione psicologia, o almeno io ho interpretato come tale il genere. E di questo genere letterario, che mi piace molto, ho apprezzato la tensione che accompagna il proseguo della vicenda, che davvero mette ansia. Pensare all’insieme di buio, freddo, dolore e paura, speranza che si accende, flebile come la fiamma dell’accendino per poi, crudelmente, spegnersi… beh, non è facile far convivere il tutto senza esagerare o, al contrario, rendendo il tutto blando. Quindi una bella prova, considerando anche lo spazio a disposizione.

Unica nota: la trincea. Di solito le trincee non avevano una volta, erano generalmente a cielo aperto, tranne per qualche tratto. Anche il fatto che il sodato scatti a sedere, avendo le gambe bloccate, anche se solo in parte, lo vedo un po' difficile. Ma sono piccolezze.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

11Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Mer Nov 06, 2024 9:51 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La somma dell' orrore è davvero alta nel tuo racconto scritto magnificamente, ma io mi ero già accorto della tua bravura, le penne femminili sono le migliori del sito e la tua arricchisce il gruppo.
La scena dei topi che mangiano vivo il soldato mi è rimasta impressa, tanto da farmi accettare un genere che non ho mai accettato.
Brava.

12Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Gio Nov 07, 2024 9:41 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto ha un potenziale distruttivo inespresso. La tensione c’è, ma l’avrei dilatata nella parte centrale, rendendo le frasi più taglienti. A volte descrivi troppo, soffermandoti sui dettagli, e questo allenta la tensione. Accorcerei la prima parte e toglierei buona parte del finale. Mi limiterei a puntare una lente sui momenti della ricerca dell’accendino e, una volta acceso, boom! Può essere divorato dai Ratti Neri.

13Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Gio Nov 07, 2024 12:55 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Giudizio folgorato (correttezza formale, trama, qualità narrativa e tutto il cucuzzaro): A parte alcuni piccoli errori mi è piaciuto molto la scrittura, l’ambientazione e più o meno tutto. Un bello squarcio storico (storicamente inesatto sotto profili importanti, davvero un peccato!), che certamente in un film con adeguata sceneggiatura, potrebbe mettere tensione; ma come racconto non crea lo stress adrenalitico dell’horror e del thriller .


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

14Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Gio Nov 07, 2024 10:25 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Confesso che quella di Albemasia è una scrittura che mi piace molto.
Anche qui è autrice di una buona prova, col primo blocco soprattutto che trovo davvero ben fatto, ti sembra di stare a tu per tu coi personaggi.
Il racconto è affascinante, ma come hanno già fatto notare altri purtroppo non rientra nel genere del contest, di sicuro non è horror e anche per il thriller siamo abbastanza lontani.
Credo che il genere ti sia un pò ostico, scrivere di certe cose non ti piace.
Complimenti ancora per il tuo modo di scrivere.

15Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Gio Nov 07, 2024 11:48 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un racconto horror o thriller che si distingue per l'angoscia psicologica e fisica del protagonista, con tocchi di orrore crudo. La storia inizia con una scena quotidiana che presto si trasforma in un incubo, portando il protagonista a trovarsi intrappolato sotto le macerie.
L'orrore emerge con la morte dei compagni e l'intrusione dei topi che rosicchiano il corpo del protagonista, amplificando la paura e il senso di abbandono. L'arrivo dei soldati nemici aggiunge un elemento finale di suspense, portando a una conclusione disperata. In sintesi, il racconto fonde elementi di horror psicologico e fisico in un contesto realistico e senza speranza, mantenendo la tensione fino all'ultimo paragrafo.

16Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Ven Nov 08, 2024 11:29 am

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Ho letto nei commenti precedenti che il tuo racconto non è proprio horror e neanche Thriller, certo è che leggendolo ho provato angoscia e raccapriccio.
Scritto bene, chiare le descrizioni e le situazioni.
Complimenti.


______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

17Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Ven Nov 08, 2024 5:26 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto davvero scritto bene, ben strutturato e con descrizioni dinamiche e convincenti.
Sei stata capace di creare una bella suspense con il pretesto dell'accendino che non si accende: leggevo e mi chiedevo Oddio, adesso cosa vedrà!
Ecco, credo che l'appartenenza decisa al genere o meno si sia incrinata in questo punto: il protagonista poteva vedere qualsiasi cosa nel buio di quel luogo e tu gli hai fatto vedere esattamente quello che doveva esserci e leggendo ciò non c'è stato il balzo sulla sedia del lettore (la smorfia di raccapriccio quella sì, per i ratti...).
Al netto di ciò ho letto davvero un bel racconto che riesce con parole ben calibrate e ponderate a creare una situazione al limite e a suscitare comunque sensazioni di disgusto e disperazione.

18Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Ven Nov 08, 2024 7:39 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ottimo racconto. Sfiora anche qui un horror alle sue radici e qua e là da l'impressione di avere a disposizione spunti interessanti per farlo cadere decisamente in genere, ma mi sembra interessato più alla ricerca di un linguaggio elevato, di una scrittura curata, a intrigare il lettore a livello di testa piuttosto che rifilargli un cazzotto. Un po' fuori contest insomma, ma decisamente valido. Complimenti.


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Nero come il diavolo - Albemasia Senza_10

19Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Ven Nov 08, 2024 11:21 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Albemasia.

Credo che il punto debole, quello che ho capito di meno, sia quando il narratore prova a sedersi; fino a quel momento lo immaginavo ricoperto di macerie, invece no o forse sì perché le gambe sono bloccate. Questo mi ha interrotto la sensazione claustrofobica, anche se poi riesci comunque a recuperarla.
La scena dei ratti mi ha ricordato Il cacciatore con De Niro e la conclusione del racconto è su quella lunghezza d'onda. Non conoscevo i Diavoli neri, quindi ben felice di aver imparato una cosa nuova. Il genere è un thriller psicologico, claustrofobico a tinte splatter. Un po' come Il cacciatore.

Grazie e alla prossima.


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Nero come il diavolo - Albemasia Badge-2
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20Nero come il diavolo - Albemasia Empty Re: Nero come il diavolo - Albemasia Lun Nov 11, 2024 6:53 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Ringrazio tutti per i commenti positivi al mio racconto che, lo so bene, horror non era, anche se ho cercato di virare sul thriller psicologico. 
Un ringraziamento particolare va a @paluca66 che mi ha dato l'unico voto. Grazie per l'apprezzamento! Nero come il diavolo - Albemasia 1f443 
Al di là della mancata centratura del genere, però, resto molto soddisfatta dell’esperienza, perché sono riuscita a imbastire una storia in meno di quattro ore partendo da zero. Non lo credevo possibile.
 
Volevo solo rispondere a chi ha rilevato un’imprecisione nella collocazione dei Diavoli Neri nella Prima Guerra Mondiale, precisando che gli Schwarze Teufe in realtà corrispondevano ai famosi “Arditi”, che si possono considerare la prima forza speciale italiana.
Erano noti per l’utilizzo dei lanciafiamme e temutissimi dai nemici austriaci che li avevano denominati, appunto, Diavoli Neri. Questa forza speciale fu poi sciolta nel 1920.
Per quanto riguarda invece la struttura delle trincee,  pare che in alcuni casi, quando la natura del terreno lo permetteva, i soldati austriaci costruissero rifugi con tetti a ridosso delle trincee, da qui l’idea di far crollare il tetto della trincea sulle gambe della malcapitata recluta.


Adesso che siamo stati tutti folgorati, continueremo a tenere d'occhio il forum in attesa del quinto step!

A vivonic e Giammy garba questo messaggio

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