20. I SEGRETI DEL NERO
Una nuova notte insonne. Questa volta non a causa di pensieri ma di indagini. Notte passata tra forum e motori di ricerca. Al mattino sono distrutto ma ho molte informazioni e non vedo l’ora di condividerle con Eliana.
Le mando un messaggio telefonico. Sono le sette.
Mi risponde dopo un’ora.
Ci diamo appuntamento nel pomeriggio. A casa sua.
Sono impaziente.
Sono totalmente rincoglionito ma devo recarmi ugualmente al lavoro, altrimenti chi li sente i miei.
Passo prima al bar della Giovanna per un caffè.
Poi mi chiudo in ufficio e fingo di lavorare.
Devo essermi addormentato un paio di volte.
Alle tre sono da Eliana. E’ meno elegante dell’appuntamento al bar di Tony ma ha sempre il suo bel perché.
Le racconto delle infruttuose ricerche di ieri pomeriggio e di come, ripensando alla partita di calcetto, ho avuto l’illuminazione di aggiungere un ulteriore sette al nick del fratello.
Rendo la narrazione un filo teatrale. Mi vanto un po’ del mio fiuto anche se il tutto è stato più casuale di come glielo presento.
“Quindi questo MauMau777 potrebbe essere Maurizio?”
“Credo di sì. Almeno, dal mio punto di vista è molto probabile”.
“E in quale sito l’hai scovato?”.
Ecco, adesso viene il difficile.
“In un forum di scambisti”.
“Cosa?”
“Scambi di coppia”.
“So chi sono gli scambisti. Ma non può essere lui. Non ha nemmeno una fidanzata. Chi scambierebbe?”
“Non saprei”.
In effetti la domanda di Eliana smonta totalmente la mia tesi. Eppure sono sicuro che sia lui.
Le faccio una proposta.
“Ho bisogno del tuo permesso”
“Per cosa?”
“Per indagare più approfonditamente. Voglio creare un account fittizio per iscrivermi al forum e porre qualche domanda agli iscritti. Ci sono almeno un paio di utenti con cui Maurizio sembrerebbe più in confidenza”.
“Sempre ammesso che sia lui”.
“Ovvio. Mi concedi l’autorizzazione?”
“Non hai bisogno della mia approvazione”.
“Beh, sì. Vado a farmi i fatti di tuo fratello”.
“Per il suo bene”.
“Permesso accordato?”.
“Accordato”
“Ottimo. Comincerò al più presto”.
“Oscar”.
“Sì”:
“Stai attento. Non uscire con la prima che ti capita”.
“Gelosa?”.
Domanda stupida che crea un clima di imbarazzo. Ci salutiamo ed esco pronto per la nuova missione.
Pronto?
Mi assale un sonno tremendo.
Prima riposino e poi missione.
Sono le quattro e venti del pomeriggio.
Ma sì, una mezz’ora di sonno non potrà farmi che bene.
Mi sdraio sul divano e come tocco il cuscino perdo conoscenza.
Mi sveglia il suono del cellulare.
Lo maledico. Ogni volta che vuoi riposarti un poco c’è sempre qualcuno che ti disturba.
E’ Daniela.
Rispondo secco. Scocciato.
“Ma stavi dormendo?”
“Sì. Non ho dormito tutta notte e cercavo di riposare un po’”
“Allora cosa fai? Non vieni in ufficio”
“Ormai oggi no. Vengo domani mattina”.
Attimo di silenzio.
“Oscar, ma lo sai che ore sono?”
“No.”
“Sono le nove e trentacinque”.
“Di mattina?”
“Esatto.”
“Quindi è già domani mattina?”
Ho dormito per... non riesco neppure a contare quante ore.
“Arrivo”.
Riattacco il telefono.
Ho bisogno di qualche minuto per capire di essere al mondo.
Mi alzo dal divano.
Sono già vestito.
Sono ancora vestito.
Ho bisogno di una doccia.
E di un caffè.