Viaggio

Ciao Aut-

Il punto che mi lascia perplesso più di altri è il tema: le stelle ci sono ma sono marginali, quasi buttate lì perché necessario.
La narratrice è chiara e si rivolge a un- narratari- in modo altrettanto chiaro, un monologo secondo me efficace a parte "Un compagno dovrebbe confidarsi con chi gli è stato accanto per tanti anni". Frase che probabilmente verrebbe fuori naturale in un discorso reale ma che in un testo letterario mi sembra poco incisiva per la sua vaghezza. Avrei preferito leggere, per esempio: "Avrebbe dovuto confidarsi con me, che gli sono stata accanto per tanti anni"
Questa cosa del- narratari- ben delineat- mi è piaciuta davvero molto, complimenti.

Grazie e alla prossima.

Ciao Penna. Ti confesso che non ho le molte certezze di altri commentatori. E questo mi piace. In un 100 si punta sulle sensazioni a pelle, sul non detto interpretabile. A una prima lettura ho pensato a una malattia, e a una seconda ho elaborato un suicidio. Malattia incurabile? Depressione? Ambedue? Poco importa. C'è poesia nella tua prosa, c'è cuore, e tutto ciò me lo fa apprezzare. Grazie.

Ci vuole la bombola d'ossigeno per leggerlo. Arrivi al fondo un po' senza fiato. L'idea dietro è molto forte ma secondo me avrebbe avuto bisogno di frasi più brevi e incisive per piantarsi nella testa del lettore. Così resta un po' soft e le parole non rendono in pieno la tragedia.

Ciao autore.

Un cento tutto di un fiato, meno male che è corto perché se no si andrebbe in apnea.
Mi trovo d'accordo con Asbo e con chiunque ti abbia fatto notare ciò ( ho letto solo gli ultimi commenti )
Il paletto stelle è lanciato li a caso, forse troppo banale (?)

Recuperi sul lasciare sensazioni, quelle sì che ci sono.
Grazie e a rileggerci.

Racconto triste. La solitudine della morte. Il desiderio di morire solo che contrasta nella volontà di essere vicono al proprio compagno nel momento più difficile.
Lascia molto di non detto, ma forse non è importante. Alcuni passaggi forse andrebbero gestiti meglio.
Grazie.

Bella storia, struggente l'atto d'amore di lui che risparmia all'amata il dolore di vederlo spegnersi lentamente. Ancora più commovente l'aver predisposto tutto assicurandosi che le fossero consegnate le sue ceneri e il suo messaggio di imperituro amore.
Bello, bello, bello!!!

Un cento di difficile interpretazione, almeno per me. L’ho riletto più volte e l’ipotesi che più mi convince è quella dell’eutanasia. Mi pare però tutto troppo fumoso: Secondo me mancano degli elementi necessari alla codifica del testo. Forse qui il non detto è davvero troppo non detto. E non sono riuscito a godermi a pieno questo cento che, tra l’altro, è scritto davvero bene.

La protagonista parla con noi, ci affida la sua storia impacchettata nel rammarico e nel senso di colpa. Vuole essere assolta in qualche modo per non essersi accorta di niente, per non aver avuto mai sospetti, per la sorpresa di avere accanto a sè una teca al posto del compagno.
Sembra che (per usare un semplice luogo comune) pianga sul latte versato e ciò non mi convince del tutto.
Si lamenta del fatto che il compagno di tanti anni passati insieme non si sia confidato con lei, senza accusare se stessa di non averlo capito.
Non so, c'è qualcosa in questo meccanismo che non mi convince, c'è la volontà di delegare tutto all'altro e quella di non prendersi le proprie responsabilità.
Sotto quest'ottica sembra che il gesto di lui sia quasi una punizione nei confronti della donna.
Un cento che mi presenta una coppia strana, che non percepisco ne innamorata ne affiatata.